Il detenuto che non si sveglia da 4 mesi. Lo chiamano "l'uomo che dorme" ma nessuno sa che cosa abbia
Il detenuto che non si sveglia da 4 mesi. Lo chiamano "l'uomo che dorme" ma nessuno sa che cosa abbia
Si trova a Regina Coeli: non si alza, non mangia, non reagisce agli stimoli. E viene portato alle udienze in queste condizioni. Potrebbe essere "sindrome della rassegnazione". La denuncia di Antigone
"Una mediatrice culturale ha detto che ricorda un po' la sindrome della rassegnazione - dichiara Susanna Marietti, responsabile nazionale di Antigone che da mesi cerca di fare luce sul caso - un male che sembra colpire soprattutto i bambini e gli adolescenti rifugiati. Ci auguriamo solo che qualcuno possa farsi carico di questa situazione. Perché un sistema che può tollerare 'l'uomo che dorme' in una cella al centro di Roma ha qualcosa che non va"....."A giugno l'infermiere mi aveva detto che si trovava in quella condizione già da alcuni mesi - continua la rappresentante di Antigone - oggi siamo a ottobre e sta ancora così. È praticamente come un vegetale: ha bisogno del pannolone e del catetere e mangia meccanicamente quel poco che gli viene messo messo in bocca".
Quando gli viene domandato se intende rinunciare a presenziare in Tribunale, Lui semplicemente dorme .E la presenza al processo è un diritto procedurale . L'uomo quindi veniva adagiato su una barella e portato in tribunale e fatto stare lì nell'aula dove si teneva l'udienza ADDORMENTATO ED IMMOBILE.con il suo catetere e il suo pannolone, mentre i magistrati fanno il loro lavoro, per poi essere portato nella sua stanza del carcere. .... Ma in un sistema che può tollerare la presenza dell'uomo in una cella al centro di Roma c'è qualcosa che non funziona
"Bisognerà capire meglio anche questo aspetto. Perché nessuno ha chiesto dei rinvii? Presumo abbia un difensore, ma in questo momento non siamo certi che i suoi diritti siano stati e vengano rispettati in pieno. Mi domando perché si trova ancora lì dentro: non sanno in che altro posto metterlo? Parliamo di un detenuto che non ha ancora una sentenza definitiva alle spalle e che si trova in carcere in custodia cautelare. Una misura che si applica quando c’è il pericolo di reiterazione del reato o di inquinamento delle prove. Ma in queste condizioni cosa può fare? È un caso complicato, è chiaro a tutti ormai, però bisogna trovare una soluzione, perché per lui l'unica prospettiva al momento è rimanere in quello stato chiuso in una cella. Il penitenziario ha provato a trovare soluzioni praticabili ma non ci è riuscito. Non può essere lasciato solo".
https://roma.repubblica.it/cronaca/2022/10/18/news/regina_coeli_detenuto_dorme_da_4_mesi_denuncia_antigone-370565149/
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