Al Metropolita Policarpo, al Rabbino Di Segni: la questione del Ramadan e il ministro Valditara





Palermo 11 Aprile 2024 

Gentile Signor Metropolita Policarpo Arcidiocesi Ortodossa d'Italia e Gentile Rabbino Riccardo Di Segni, rabbino capo della comunità ebraica di Roma 


Come vi è sicuramente noto una scuola statale italiana in Lombardia  ha deciso, secondo le competenze specifiche e regolari dei propri Organismi di governo sia monocratici sia collegiali, la sospensione di ogni attività didattica per ieri 10 Aprile 2024 in occasione della celebrazione  della conclusione del Ramadan  per i cittadini e i residenti in Italia di professione di fede musulmana.

Sin dalla pubblicazione della notizia  forze politiche dell'attuale maggioranza di governo avevano protestato per la decisione assunta dagli organismi legittimati a farlo dell'istituzione scolastica statale.

Il ministro Valditara, ministro dell'Istruzione e del Merito, aveva chiesto al competente Ufficio della Direzione Scolastica Regionale di Lombardia, un controllo di forma e di merito della delibera assunta dal Consiglio di Istituto della scuola.

L'ispezione ha rilevato solo qualche imperfezione formale e la scuola, nei suoi organi di governo, ha provveduto a sanare tali imperfezioni e ieri la scuola ha legittimamente sospeso ogni attività didattica per consentire, in modo specifico, ai suoi alunni di professione di fede musulmana la partecipazione al giorno finale del Ramadan  ed anche per suscitare nell'intera comunità scolastica rispetto per l'altro, pacificazione,valore del plurale delle idee e delle scelte, legame profondo con la nostra Costituzione e in particolare con l'articolo 3. 

Le reazioni della stessa maggioranza di governo non si sono fatte attendere e il Ministro ha comunicato la possibilità di una normativa futura che consenta sospensioni di attività didattica solo per le feste di quelle comunità religiose "riconosciute dallo stato", cioè di quelle che hanno chiesto, ottenuto e firmato le Intese.

E entrambe le vostre due congregazioni religiose sono firmatarie delle Intese.

E' ovvio che la proposta di normativa per come declarata dal Ministro ha un preciso obiettivo: le comunità islamiche italiane non sono firmatarie di Intesa (e non so se ne hanno fatto istanza o non la vogliono fare..Sarà ed è una loro libera scelta) e pertanto in assenza di Intesa/Riconoscimento non potranno,per le loro feste, avere quelle garanzie e quelle assegnazioni che le vostre due congregazioni religiose hanno regolarmente chiesto ed ottenuto. 

Si potrebbe anche far osservare al Signor Ministro che il dato giuridico delle Intese non è un riconoscimento costituzionale da parte dello Stato verso le comunità religiose firmatarie; è certamente atto pubblico ma di fatto pattizio e non a rilevanza costituzionale. Ma questa è questione di probabile competenza della Corte Costituzionale

Vengo al punto 

Una precisa richiesta civica e spirituale insieme: le vostre due comunità religiose firmatarie di Intesa potrebbero chiedere una "piccola" modifica al  patto di intesa con l'inserimento tra le feste  della vostra stessa comunità anche del giorno conclusivo del Ramadan affinchè i musulmani italiani abbiano la stessa tutela di cristiani ortodossi e di ebrei in ambito di feste religiose. 

Non devo motivare il senso della richiesta . So che è del tutto chiaro  sia in sede politico-costituzionale, sia in sede valoriale, sia in ambito esso stesso religioso e spirituale

Vi ringrazio per l'attenzione e  "ci spero"

Padre Giovanni Festa  presbitero cristiano nella tradizione ortodossa a Palermo 


PS. Cosa accadde 11 aprile?

1945 – Seconda guerra mondiale: forze statunitensi liberano il Campo di concentramento di Buchenwald

1963 – Vaticano: Papa Giovanni XXIII pubblica l’enciclica Pacem in Terris, sulla pace fra tutte le genti

1987 – Muore, probabilmente suicida, Primo Levi, cadendo o gettandosi dalle scale della sua casa di Torino

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