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Visualizzazione dei post da ottobre, 2022

Riordinando la libreria di casa--nella sezione riservata ai libri di mia moglie

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PROCESSI PENALI IN ITALIA SUCCEDE ANCHE QUESTO

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PROCESSI PENALI IN ITALIA: SUCCEDE ANCHE QUESTO https://www.facebook.com/photo/?fbid=597234082195689&set=a.513337310585367 Abbiamo più volte ricordato quanto sia fondamentale una regola del processo penale che si chiama “immediatezza della deliberazione”: il giudice che emette la sentenza deve essere il medesimo che ha partecipato all’intero dibattimento, ha ascoltato i testimoni, i consulenti, i periti, ed ha acquisito (o non acquisito) documenti ed altre prove. Se il giudice cambia, occorre ripetere l’istruttoria (“a pena di nullità assoluta” proclama severamente la norma).  Abbiamo anche detto che questo elementare principio di civiltà, sancito senza equivoci dall’art. 525 del nostro codice di rito, è stato letteralmente sovvertito dalla interpretazione giurisprudenziale, con un significativo contributo, purtroppo, della stessa Corte Costituzionale. Di fatto, ora la situazione è l’opposto di quanto previsto dalla norma, formalmente ancora vigente: se cambia il giudice, pazienza.

Il detenuto che non si sveglia da 4 mesi. Lo chiamano "l'uomo che dorme" ma nessuno sa che cosa abbia

Il detenuto che non si sveglia da 4 mesi. Lo chiamano "l'uomo che dorme" ma nessuno sa che cosa abbia Si trova a Regina Coeli: non si alza, non mangia, non reagisce agli stimoli. E viene portato alle udienze in queste condizioni. Potrebbe essere "sindrome della rassegnazione". La denuncia di Antigone   A Regina Coeli c'è un detenuto di 28 anni che dorme da almeno quattro mesi e non accenna a svegliarsi. Nel penitenziario lo chiamano il "Simulatore" perché all'inizio c'è stato chi ha creduto stesse fingendo, ma oggi sono in tanti a preoccuparsi perché nessuno ha ancora capito che cosa abbia "Una mediatrice culturale ha detto che ricorda un po'  la sindrome della rassegnazione  - dichiara Susanna Marietti, responsabile nazionale di Antigone che da mesi cerca di fare luce sul caso - un male che sembra colpire soprattutto i bambini e gli adolescenti rifugiati. Ci auguriamo solo che qualcuno possa farsi carico di questa situazione. Per

Autore Mario Calabresi: La donna che restituisce i nomi

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Ogni anno, a Milano, tre persone vengono sepolte sotto una lapide senza nome, sono morti che nessuno ha reclamato, a cui nessuno ha fatto il funerale, sono sconosciuti che qualcuno forse sta cercando da un’altra parte, sono fantasmi. C’è una donna che non si rassegna all’idea che nessuno li possa piangere, che pensa che l’identità sia un diritto finale che deve essere assicurato a tutti. Si chiama Cristina Cattaneo, è professoressa ordinaria di Medicina legale all’Università di Milano e, grazie al suo lavoro, i sepolti senza nome sono solo tre, perché a morire in solitudine, senza documenti, senza nessun indizio, sono molti di più, almeno una ventina all’anno. Ma un lavoro investigativo straordinario, fatto in un piccolo laboratorio vicino all’obitorio di Milano, restituisce un nome, un cognome e una storia a queste persone. Questo laboratorio si chiama Labanof, Laboratorio di antropologia e odontologia forense. L’ufficio di Cristina Cattaneo è pieno di oggetti, libri, ritagli di giorn

Detenuta a 85 anni a San Vittore per aver occupato la casa. Il Garante dei detenuti di Milano: "Finita l'umanità".

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  Detenuta a 85 anni a San Vittore per aver occupato la casa. Il Garante dei detenuti di Milano: "Finita l'umanità" La donna è stata condannata a 8 mesi. Era agli arresti domiciliari, ma non è stata trovata durante un controllo. La denuncia di Antigone: "Non è neanche autosufficiente. Per età e salute deve scontare altrove la pena" In cella a San Vittore a 85 anni  per scontare una  condanna definitiva di otto mesi  di carcere inflitta per  occupazione abusiva di un alloggio . La denuncia arriva dall'associazione Antigone, che sottolinea in una nota come "nonostante il reato non sia di grande pericolosità sociale e la pena di brevissima durata, la donna è stata tuttavia condotta nel carcere del capoluogo lombardo. Ad aggravare la situazione il fatto che la signora non è autosufficiente, richiedendo perciò un'assistenza personale e una gestione sanitaria costante da parte di altre detenute e degli operatori". Il Garante dei detenuti del comune d

Una nota (felice) sull'Anarchia. Autore : i Claudio Tabacco

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"Noi anarchici siamo, da sempre, accusati di volere il caos, di fomentare il disordine. Le accuse, calunnie, derivano dalla non corretta comprensione del termine Anarchia: rifiuto del potere coercitivo. Noi non riconosciamo né a Dio o a chi per esso, il suo fans club religioni è chiese è assai peggio di lui, né allo Stato, né ai Padroni di determinarci, di imporci morale, di imporci il modo ed i tempi del produrre e del vivere. Noi asseriamo di essere Uomini e Donne Adulti che sanno normarsi in Autonomia, che vivono seguendo il proprio "Demone" ovvero il proprio Fato secondo Libertà Intelligenza e Coscienza, che scelgono in base alla propria inclinazione profonda il produrre ed il vivere. Noi siamo il vero Ordine, l'unico argine al Caos. Lo Stato e Dio, il Dio garante dello Stato, abbisognano di un dualismo fondamentale: buono cattivo, dentro fuori, così gli apparati repressivi vengono legittimati, le donne e gli uomini frammentati e messi in competizione tra loro.&q

AGOSTO A SOLLICCIANO. LA GALERA RIMOSSA ANCHE D’ESTATE.Scritto da Giulia Simi*

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https://www.stradeonline.it/diritto-e-liberta/4665-agosto-a-sollicciano-la-galera-rimossa-anche-d-estate?fbclid=IwAR25lbRIZac2B4eFK_E3Lu4h2pzK5mjWiGZzp4VxICuVr5GPPx2u-U4VCvI Copio una parte dell'articolo Sono uscita dalla visita al carcere di Sollicciano convinta di non avere visto nulla di molto peggio o di molto meglio di ciò che succede in tutte le prigioni italiane e sempre più convinta che la brutalità della galera non ha solo a che fare con le persone che ospita, ma con i meccanismi che ingenera e con il tradimento della sua funzione costituzionale. La costituzionalizzazione della galera non è mai diventata quella “prepotente urgenza” che il Presidente Napolitano, su sollecitazioni quasi quotidiane di Marco Pannella, aveva intimato oltre dieci anni fa venisse inserita nell’agenda politica e di governo. Quindi malgrado l’impegno di molti di quelli che dentro e attorno al carcere lavorano per renderlo un luogo decente e umanamente conforme alle previsioni costituzionali, la gal

L’antipaternalismo liberale e la sfida della vulnerabilità

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http://www.carocci.it/index.php?option=com_carocci&task=schedalibro&Itemid=72&isbn=9788829004904 L’antipaternalismo liberale.  e la sfida della vulnerabilità A cura di Nicola Riva https://air.unimi.it/bitstream/2434/827625/2/RIVA%20N.%202020%20L%27antipaternalismo%20liberale%20e%20la%20sfida%20della%20vulnerabilit%C3%A0.pdf Anticipo qualche periodo dell'Introduzione Uno dei principi cardine del liberalismo è l’idea che la libertà individuale  non possa essere limitata per ragioni paternalistiche  ossia per impedire  che un individuo, adulto e capace di intendere e di volere, con la sua  condotta danneggi sé stesso. Le sole limitazioni della libertà individuale  che sono ammissibili per il liberalismo, nella sua versione più rigorosa,  sono quelle necessarie a evitare che con la sua condotta un individuo  danneggi altri individui. Questo principio è stato enunciato nella forma  forse più paradigmatica nel saggio On Liberty (1859) di John Stuart  Mill. Esso ammette che si